[ANTICHITA' DISNEY] I cortometraggi

Da sempre, più che dai lungometraggi, sono stato affascinato dai corti e mediometraggi della Disney. Tra l’altro, è proprio con questi disegni animati che Walt iniziò la sua strada verso il successo. Quindi, a tempo perso, ed iniziando dal “principio”, volevo raccogliere in ordine cronologico tutti i cortometraggi prodotti dal Genio e dai suoi collaboratori.

Al ritorno dall’Europa (I° Guerra Mondiale – autista della Croce Rossa) WD iniziò a lavorare presso lo studio “Pesmen Rubin Commercial Art” dove incontrò il disegnatore Ub Iwerks. I due formarono una società, la “Iwerks-Disney”, che ebbe vita breve (2 mesi circa) in quanto WD fu ingaggiato nella società Kansas City Film Ad Company. In quel periodo WD, aiutato dal suo amico Ub che ne frattempo lo aveva seguito nella stessa società, disegnava principalmente per degli annunci pubblicitari. Stanco di questo lavoro, di notte, nel suo garage, WD sperimentava e disegnava i propri cortometraggi riuscendo a venderne uno alla Newman Theater Company. Il lavoro piacque a tal punto che venne fondata la Newman Laugh-O-Grams. Furono prodotti i primi cortometraggi della durata di 1 minuti ciascuno:

I corti della Laugh-o-Gram furono molto popolari ma non riscossero grande successo e la società, per poter far fronte ai debiti, decise di produrre materiale pubblucitario o di altro genere (Tommy Tucker's Tooth è un esempio). WD, allora, prendendo spunto dai fratelli Fleischer, decise di far interagire una figura umana con i disegni animati (gli albori della tecnica mista!!!). Scritturò la giovane attrice Virginia Davis ed iniziò a lavorare al corto "Alice's Wonderland". Questo fu l’ultimo lavoro eseguito per la Laugh-o-Gram. Successivamente, WD decise che, per avere più opportunità di lavoro e fama mondiale, doveva fugggire dalla piccola città di Kansas City ed approdare alla città dalle innumerevoli opportunità lavorative nel campo cinematografico : Hollywood.
Fu seguito solo da Ub Iwerks.

Giunto ad Hollywood, WD firmò un contratto con Margaret Winkler che aveva già distribuita la serie “Felix the cat”. Il contratto prevedeva la distribuzione di 12 film, ma che poteva ritenersi chiuso dopo i primi 6 film, se questi non avessero avuto il dovuto successo. Si trasferì in 4651 Kingswell Avenue e, nello stesso anno, al numero 4649 della stessa strada (la porta accanto) con suo fratello Roy. Costrinse la famiglia Davis a vivere ad Hollywood ed assunse i ragazzi del quartiere come attori per lavorare accanto alla piccola stella Virginia. Alla fine dell’anno, WD assunse una ragazza, Lillian Bounds, che, da li a qualche anno, divenne la signora Disney.

La serie di “Alice” ebbe un notevole successo a tal punto che Margaret Winkler rinnovò il contratto a Disney e non più per i 12 episodi, ma per ben 18. L’unica richiesta fu quella di tagliare i costi. Ma WD, che era molto più interessato alla parte animata, cercò il modo di tagliare i costi solo per ciò che riguardava l’aspetto “live” dei suoi episodi. Ad esempio, Virginia Davis, che era stata assunta a stipendio fisso, le venne proposto di lavorare al più per un altro mezzo mese in modo da riprendere tutte le scene live per tutti i restanti episodi. In questo modo WD avrebbe ridotto notevolmente i costi. Ma la famiglia Davis non accettò e la piccola star fu rimpiazzata, prima, da Dawn O'Day (in seguito Anne Shirley), e poi, definitivamente da Margie Gay.

In quest’anno il Disney Studios lavorò duramente sulle serie di Alice ma, verso la fine dell’anno, iniziarono a scarseggiare le idée di realizzazione. In più, Margaret Winkler, sposò Charles Mintz che non era per niente affascinato dalla serie in questione. Subito dopo il matrimonio, fu Mintz a prendere le redini delle trattative con WD, e si lamentò del fatto che i corti fossero scarsi di gag. WD, quindi, diede campo libero alle ispirazioni comiche dei suoi animatori, primo fra tutti, l’amico Ub. Sempre in quest’anno, i Disney Studios si traferirono nella sede di Hyperion Avenue e WD, per dare un tocco più maturo al suo aspetto (ritenuto da lui decisivo per le trattative lavorative), decise di farsi crescere i baffi che non tolse mai più.

Dopo aver esaurito le idee per la produzione di corti per la serie “Alice”, la Universal iniziò a pensare ad un altro personaggio. Mintz non si fece sfuggire l’occasione di un’altra serie di corti incentrata su un nuovo personaggio. Ne parlò con WD e subito dopo uno staff di disegnatori iniziarono a sviluppare il carattere del nuovo personaggio “Oswald, the lucky rabbit”. Nella primavera del 1927, il primo nuovo corto "Poor Papa" fu rilasciato da WD alla Universal.
Purtroppo, però, la Universal non fu entusiasta del carattere di Oswald, ritenendolo troppo grasso e scrupoloso. All’epoca, visto il grande successo del genio Charlie Chaplin, la Universal voleva un personaggio che somigliasse all’attore!!! WD, deluso dalle cattive recensioni, si mise subito all’opera rielaborando il carattere del coniglio nel secondo corto "Trolley Troubles". Quest’ultimo corto piacque molto alla Universal tanto che la serie Oswald andò definitivamente in piena produzione. Con Oswald venne introdotto un tipo di merchandising che rivoluzionò il mondo Disney. All’inizio vennerò venduti i Marshmallow a forma di Oswald ma, successivamente, il coniglio apparve un pò ovunque. Tra l’altro, all’inizio, WD non riceveva alcun compenso sul marchio di Oswald, in quanto riteneva che servisse come pubblicità. Successivamente, le cose cambiarono notevolmente fino ad arrivare ai giorni nostri dove la Disney guadagna molto di più sui gadget che sui prodotti cinematografici fini a se stessi!!!

Quello che era iniziato come un apparente disastro per Disney si è rivelato essere il punto di svolta della sua carriera.

La prima serie di corti del coniglio "Oswald" ebbe un notevole successo per cui, Disney, andò a New York per incontrare Mintz e negoziare un nuovo contratto per una seconda serie. Le intenzioni di Walt Disney erano quelle di aumentare il prezzo di ogni corto dagli attuali $ 2250 ai $ 2500. Invece, appena ne parlò con Mintz, ebbe un brusco shock. Non solo Mintz desiderava ridurre il prezzo di ogni corto, ma aveva anche incontrato segretamente alcuni artisti dello studio Disney e firmato con loro dei contratti al fine di impadronirsi della serie di Oswald.
In realtà, Mintz, cercava solo di tagliare i costi e far entrare Disney ed il suo staff alle dipendenze della Universal. Tra l’altro, tutti gli altri corti presenti sul mercato a quei tempi, costavano circa $ 2000. L’unica eccezione era Felix the cat di Pat Sullivan che costava $ 12,500 che andava per la maggiore nelle sale cinematografiche.
Walt Disney si sentì derubato sia del suo personaggio Oswald, sia dei suoi collaboratori, nonchè tradito. Una leggenda metropolitana vorrebbe far credere che Walt, di ritorno da New York, sul treno, si mise a scarabocchiare un nuovo personaggio somigliante ad un topo. La realtà fu molto più amara!!! Fu costretto ad inventare un nuovo personaggio per vendicare e distruggere il coniglio. In più, uno volta tornato allo studio, si sentiva tradito dalla maggior parte dei suoi ex collaboratori che, comunque, avrebbe dovuto tenere ancora per qualche mese fino all’adempimento del contratto con Mintz che lo vedeva ancora l’artefice di altri episodi di Oswald. In segreto, però, con l’aiuto di Ub Iwerks e pochi altri, si mise all’opera per costruire il suo nuovo progetto. Nacque così, Mickey Mouse, ma non dalla matita di Walt, bensì da quella di Ub. Walt, però, fu il creatore del carattere del topo e, per i primi anni, anche della sua voce!!! Il nome, inceve, fu dato dalla moglie di Disney, alla quale non piaceva assolutamente il primo nome Mortimer. Altre voci dicono che il primo corto di Mickey Mouse, “Plane Crazy”, fu disegnato interamente da Ub, che disegnò fino a 700 disegni al giorno.
Oswald, finito nelle mani di Mintz, non ebbe il successo avuto ai tempi Disney e, poco dopo, cadde nel dimenticatoio. Anche Plane Crazy non piacque molto ai distributori, ma, avendo lo studio Disney avviato la produzione anche di altri due corti, “Gallopin Gauchi” e “Steamboat Wllie”, Walt escogitò una sorta di trucco per poter vedere la sua nuova creazione.